Safari, nella lingua Swahili, significa: viaggio. Un tempo era sinonimo di caccia grossa, effettuato per lo più da ricchi signori con al seguito figli e mogli, assistiti e riveriti da guide del posto. Oggi, meno cruentemente, è un viaggio tra la natura e le sue creature, armati di videocamera o macchina fotografica, alla ricerca di un mondo da cui la vita quotidiana ci ha allontanati e che purtroppo i nostri figli conoscono solo dai rari documentari televisivi.

Amboseli

Alzi la mano chi non ha mai visto una foto o un dipinto di un branco di elefanti che pascolano con il Kilimangiaro sullo sfondo!.
L' Amboseli, dopo il Masai Mara è senz'altro il parco più popolare del Kenya. E' piuttosto piccolo ed ha una vegetazione bassa e scarsa e ciò consente ai visitatori maggiori probabilità di vedere gli animali.
Le prospettive di questo parco non sono rosee in quanto l'erosione e la distruzione delle praterie stanno sottraendo agli animali la quantità di cibo necessaria alla sopravvivenza.

Tsavo East and West

Per chi si reca per la prima volta in Kenya è quasi d'obbligo visitare il Parco Tsavo East in quanto è il più vicino alla costa.
E' il più grande del paese ed annovera tutti i "big five". La vegetazione, specialmente dopo le grandi pioggie, è abbastanza rigogliosa, ma gli animali sono tali e tanti che non si rischia di rimanere a bocca asciutta.
Punti di sicuro interesse sono le Lugard Falls, rocce scavate dall'acqua del fiume Galana e il Crocodile Point, una gola in cui stazionano coccodrilli e ippopotami.

Masai Mara

 

E' il parco nazionale per eccellenza; confina con la parte settentrionale del Serengeti (Tanzania) ed è attraversato dal fiume Mara.
Qui si ha la più alta concentrazione di fauna. Ai grandi felini e agli erbivori di tutte le specie si affiancano i canidi (iene e sciacalli), giraffe, facoceri e volpi.
Ma lo spettacolo più suggestivo è senza dubbio l' annuale migrazione degli gnu che a Luglio/Agosto si dirigono verso nord in cerca di pascoli freschi, per poi fare ritorno ad Ottobre nel Serengati.